Assenza di mutazioni compatibili con la condizione di trombofilia ereditaria
NB: L’assenza di mutazioni sui geni investigati non esclude la possibilità di andare incontro ad eventi trombotici nel corso della vita.
La trombofilia è definita come la tendenza all'ipercoagulazione associata al rischio di formazione di coaguli sanguigni esponendo chi ne è affetto a un alto rischio per trombosi venosa profonda (o TVP) e/o per tromboembolia venosa (o TEV ).
Il/La paziente trobofilico/a eredita la sua condizione dai genitori.
Il test TEVAdvance è utile:
Per la condizione trombofilica le correlazioni genetiche più frequenti sono il
fattore V di Leiden e il
gene della protrombina (mutazione G20210A) che rappresentano circa dal 50% al 70% delle positività ai test per la trombofilia.
Meno frequenti, ma più gravi, sono le cause genetiche correlate all'antitrombina (AT), alla proteina C (PC) e alla proteina S (PS) che rappresentano la maggior parte dei restanti casi di diagnosi genetica trombofilica.
Inoltre, sono stati recentemente individuati nuovi difetti genetici potenzialmente responsabili di trombofilia severa tra cui la pseudo-omozigosi per la resistenza alla proteina C attivata, il fattore IX Padova iperfunzionante e la resistenza all’antitrombina. Ultimo ma non meno importante, il gruppo sanguigno ABO è il fattore di rischio genetico più comune per TEV 1.
1. Campello E. et al. (2019), Expert Review of Hematology.
Tempi di refertazione:
Tipologia di campione:
Assenza di mutazioni compatibili con la condizione di trombofilia ereditaria
NB: L’assenza di mutazioni sui geni investigati non esclude la possibilità di andare incontro ad eventi trombotici nel corso della vita.
Presenza di una o più mutazioni compatibili con la condizione di trombofilia ereditaria
Il portatore di una mutazione (in omozigosi o in eterozigosi) non andrà necessariamente incontro a eventi trombotici ma presenta un rischio superiore alla popolazione generale e deve essere gestito adeguatamente soprattutto se in concomitanza di altri fattori di rischio.
Assenza di mutazioni compatibili con la condizione di trombofilia ereditaria
NB: L’assenza di mutazioni sui geni investigati non esclude la possibilità di andare incontro ad eventi trombotici nel corso della vita.
Presenza di una o più mutazioni compatibili con la condizione di trombofilia ereditaria
Il portatore di una mutazione (in omozigosi o in eterozigosi) non andrà necessariamente incontro a eventi trombotici ma presenta un rischio superiore alla popolazione generale e deve essere gestito adeguatamente soprattutto se in concomitanza di altri fattori di rischio.
Follow Up degli esiti positivi:
I pazienti con referto positivo devono essere trattati secondo le linee guida ufficiali di riferimento, con possibilità di ricorso ad anticoagulanti, eparine e calze compressive.Compila il presente modulo per una consulenza gratuita. Un nostro professionista ti contatterà, gratuitamente e senza impegno, per fornirti tutte le informazioni di cui necessiti.